
L'Inverno – interiore
(le immagini sono tutte in mia soggettiva che guarda gli avvenimenti distorti dalla mia mente)
Nella piazza vuota, i miei pensieri e paure, da nascoste mi sbucano nella mente.


Un uragano di pensieri e paure avanzano verso di me, martellanti come raffiche di mitra.
Le mie paure strisciano e si insinuano, la paura del mostro che alberga dentro la gente,
la paura dello straniero, la paura della guerra con due fazioni opposte che si urlano alla finestra,
gente che spara e che non sa di essere già morta, sono dei fantasmi.


Il corridoio, il percorso del mio malessere con in fondo l'inevitabile.
I guardiani della mente dovrebbero proteggermi ma si burlano di me come delle giocose scimmie.
Sullo sfondo dottori e avvocati discutono dell'avviarmi verso la struttura di sanità ma sono dei lupi, degli ingannatori, non vogliono il mio bene.


Ormai assente, assieme agli amici (immaginari) i confidenti, scrutiamo nel mio inverno interiore.


In una delle stanze della mente immaginavo di curarmi,
ma il maestro, una figura ambigua dagli occhi ammalianti e dalla bocca orrifica, è un cospiratore e mi vuole tutto per sé
indicandomi che non è possibile trovare pace dal mio malessere.
(il maestro è una proiezione di me stesso)


L'Inverno - storytelling copyright © 2018 Andrea Ferrari
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